In vetrina

Tartufo bianco d'Alba

By 23:47

Buonasera lettori! Essendo in piena stagione autunnale, oggi illustrerò le caratteristiche e i vari utilizzi di un fungo particolare e raffinato, comunemente chiamato anche "trifola".
L'articolo risulterà un po' lungo ma varrà sicuramente la pena leggerlo.




Diverse specie di funghi ipogei appartengono al genere "Tuber" e sono comunemente chiamati Tartufi, appartenenti alla famiglia tuberaceae. I Tartufi crescono spontaneamente nel terreno calcareo e argilloso, accanto alle radici di alcuni alberi o arbusti, da questo, il termine "ipogeo": sotterraneo.

Il corpo fruttifero ipogeo viene individuato con l'aiuto di cani, conosciuti come cani da tartufo, la cui razza è il "Lagotto Romagnolo", pertanto il primo cane ufficialmente riconosciuto per la raccolta dei Tartufi.

Quest'ultimo è un alimento pregiatissimo, molto ricercato ed estremamente costoso. I tartufi sono di colore nero e bianco, quello pregiato è il Tartufo Bianco d'Alba, con costi all' etto altissimi. Il suo raccolto avviene nei mesi di Settembre, Ottobre e Novembre, i luoghi di diffusione sono Piemonte, Toscana, Umbria, Emilia e Lombardia.

Si presenta di varie grandezze e forme tondeggianti piuttosto irregolari, lo strato del corpo fruttifero, detto "peridio" è costituito da una sottile scorza che può essere più o meno rugosa o liscia mentre il suo interno è di colore omogeneo, chiaro, se il Tartufo è bianco, scuro se è nero, entrambi con una massa interna detta "gleba", marmorizzata e con una colorazione che varia da specie a specie in base alla sua maturazione. Le principali specie di Tartufo che si trovano in Piemonte sono: Bianco Pregiato, Nero pregiato, Scorzone, Marzuolo, Invernale e Nero Liscio.


L'uso in cucina è molteplice, lo si può assaporare a lamelle con l'utilizzo dell'apposito tagliatartufi con lama seghettata o liscia regolabile in base allo spessore desiderato.
Quante volte abbiamo sentito o letto articoli riguardanti il Tartufo? Ma ci siamo sempre "bloccati" davanti al suo penetrante profumo, in realtà basterebbe assaporarlo una volta per renderci conto delle sue caratteristiche delicate e inconfondibili, un vero diamante prezioso in termini gastronomici ed economici.

Una curiosità però, poco diffusa è la sua proprietà afrodisiaca, che crea uno stato di benessere e, occasionalmente consumato facilita la digestione, avendo un basso contenuto calorico ed essendo costituito per l'80% da acqua. Chi mai pagherebbe cosi cara l'acqua?!
La grande differenza di quotazione sul mercato è dovuta al colore del Tartufo, quello nero si consuma cotto ma anche crudo su pietanze un po' meno costose rispetto al Tartufo Bianco che si degusta crudo, affettato sottilissimo sui Tajarìn al burro, Uova al tegamino, Carne all'Albese, per andare poi a sprigionare tutte le sue qualità su un risotto al Tartufo Bianco D'alba e Raschera.














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